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Mostra Virtuale – Caruso, Corelli, Di Stefano. Miti del Canto Italiano

Il Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Teatro alla Scala di Milano hanno organizzato una mostra virtuale sui tre tenori, miti del canto italiano, Caruso, Corelli e Di Stefano. Enrico Caruso muore nel 1921 e lo stesso anno nascono Giuseppe Di Stefano e Franco Corelli. Il centenario è dunque un’occasione per ricordare questi tre tenori che ci sono dati il cambio per rappresentare la cultura italiana nel mondo e hanno traghettato il mito del tenore della modernità.

Una mostra che ricordi questi tre tenori leggendari non può che partire dal caso-Caruso, un artista capace di cogliere il cambio di sensibilità di un’epoca in cui l’eroismo tenorile ottocentesco stava cedendo il passo a interpretazioni più borghesi e intime, come dimostrano le sue prime interpretazioni di Adriana Lecouvreur, Fedora e La fanciulla del West. Dopodiché si ricorderanno le interpretazioni più importanti di Corelli e Di Stefano: quelle accanto a Maria Callas degli anni cinquanta (La vestale e Poliuto per Corelli, La traviata e Lucia di Lammermoor per Di Stefano), ma anche i trionfi personali, con uno sguardo alla rassegna stampa e alle fotografie di scena capaci di restituire il clima artistico degli anni in cui la Scala e i suoi artisti erano portabandiera della ripresa italiana tra il dopoguerra e il boom economico. 

Non mancherà anche un confronto tra le diverse interpretazioni di brani dei tre artisti, ad esempio in “Vesti la giubba”, sorta di inno verista di un’epoca. 

La proposta consta di una mostra virtuale, ambientata nel Teatro alla Scala e visitabile da remoto, dedicata ai tre tenori, che sarà articolata in diverse sale. Lo spazio virtuale sarà interattivo: consentirà al visitatore, trasportato nel “tempio della lirica” italiana, di muoversi all’interno delle varie sale e, tramite l’interazione con punti sensibili (hotspot), di entrare nei temi e nei contenuti di ciascuna sezione

La mostra, commissionata dalla Farnesina, viene curata dal critico musicale, Mattia Palma, e il progetto multimediale è sviluppato da Punto REC. 

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